Alberti, Leon Battista, 1404-1472. Deiphira : manuscript, [not after 1472]. MS Typ 422. Houghton Library, Harvard University, Cambridge, Mass.

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f. 28v

pecto e tuoi vezosi sguardi / dolci acti / dolce parole cum le quale mi vicesti ad amarti. Io sempre verso di te sero fidele qual sempre fui tal sara lultimo mio di nel nostro amore; qual stati sono tut[-] ti glialtri quanto vorai officiosi et prompti una hora medesima finira in me vita et amore. Philarco. E quanta ben troppo mi pare gientileza da porto chiamarti in nave; et puoi lassarti solo in alto et tempestoso mare; et se redursi al sicuro / o ve se ella cussi fa per vindicarse certo poco merita essere amata. Amor non vuol vendeta. Vendeta vien da inimista sella cussi senza cagione ti stracia certo

[catchword: all]

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f. 29r
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spesso ti saprono lieti et dolci quando la tua deiphira superba si chiude in troppo isdegno. Se te piacere un gratioso sguardo molti piu vezosi; et angielichi o chi tutto il di bello che acolgono quando la tua deiphira sospectosa ti schiffa se te piacere uno festivo motegiare molto piu iocose / et cortese che lei ti chiamano spesso arasonarti et ridirsi tieco / quando la tua dephira obstinata o solo tace / muta / o risponde cose che ta dolorano. Ma io vegio lo errore tuo in che ancora peccano tutti gli amanti, che tengono a vilta non seguire longo lamorosa impresa. Stolti amanti stolti

[Marginalia]: illegible

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f. 29v

se pur terete streto in mano cosa quale dove piu la stringiete piu vi pungie. Forsi anchora tu scioccho pallimacr: o te credi da costei esser amato. Credimi pallimacro adeiphira amando dorebono le pene tuie sella non havesse te troppo ad odio. Ela certo non potrebe, non piangiere vedendoti tanto afflicto. Se questa tua deiphira pallimacro mio fusse di animo verso te non molto inimicissimo, ella non dubitare mai goderebe cossi straciarti[.] Pigliane argomento da te stesso; perche tu vero ami lei troppo ti duole mirarla se non lieta et contenta. A dunque sella poco amate, sella tanto te inimica tu qui

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f. 30r
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f. 30r

omai esci ditanta servitu prehendi virile animo dite ebuon partito una sola volta ti dolera tagliare quel membro quale al continuo troppo ti tormenta. So io si ate parea aspro lassare quanto hai in uso quella equellaltra hora vederla e salutarla[.] Ma stima che niuno inchiarico in amare sta si grave / el quale non sia molto ligiero achi lo voglia sopportare, et inchiarico per ischoncio / et smesurato che sia diventa ligiero achi ildepone lamore crescie per uso / et per disuso sciema. Non si puo / no / un lungo amore perdere in un di ma quella via sera prestissima qual sia sicura / conviensi possare lo incharcho

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f. 30v

amoroso dextro in terra se esso mal ti pre- me e non gitarlo in modo che se rompa in su piedi tuoi in vendeta et inimista. Commincia adunque ad interlassare una hora poi intermetti un di et cossi acresci ogni di piu il dimenticarla persino che tu stessi ausi te astare piu e piu di | Et anchora mesi senza vedere chi ti inimica[.] Pallimacro. Oime deiphira mia come ti credero io mai essere a pallimacro tuo inimica / tu da me mai non in deti in facti offesa tu sempre dame honorata / et adorata. Io mai ate fui grave / o importuno / se non forse in troppo amarti; cum fede e patien-

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