DellaDecimaGabelleRecognized

Nè d'alcuni arnesi cofe d'alcuno soldato, o d'alcuni Cittadini stesseno, o andasseno, o tornassono in servigio del detto Chomune di quelli arnesi sopratenessono alla detta andata, o chavalchata i quali cittadini fossono pagati del loro fararo dal Chomune di Firenze . Nè d'alcuni panni lini, o lani, o altre cofe, che alcuni Cittadini, o contadini di Firenze portasono, o mandassono al bagno per loro uso e di loro famiglia. Nè di grano, biada, vettuvaglia, o di alcuni fornimenti, o cofe del Comune di Firenze, le quali fi mandassono in alcune oste tratta, o chavalcata per lo detto comune, o per fornimento d ’alcuna Terra o Chastello, o che fi mettesse dietro alia Città di Firenze, delle quali apparisca bullettino de' detti Signori. Nè d' alcune masserizie vecchie, usate, o letta, o vedimenta. vecchie ufate, porte, finestre, ovvero legname vecchio usato, le quali alcuno Cittadino di Firenze mandate nel Contado alle loro ville, o che dalle dette ville si rimandassono in Firenze, salvo che se le dette masserizie, o chose fussono comperate di nuovo, c sì e non stia al loro saramento. Nè di Ghalluzza, nè di Vallonia, che i ghaligai traessono per la Porta alla Croce a macinare, nè di quella così macinata, che si rimettesse dentro per la detta porta, &; acciò che la detta gabella non sia ingannata, quei tali ghalighai, cbe mandano a macinare la detta ghalluzza, o vallonia. siano tenuti a far pesare, e scrivere agl'uficiali, che stanno alla Porta, e quando la cavano, e quando la rimettono. Nè di sale, nè di salina, che fi mettesse nella Città di Firenze nè che si traesse della detta Città.. Nè di panni lini rozzi, o sucidi, veli, bende, pignolati e qualun que si mandassono nel Contado di Firenze a curare, o imbucatare, nè di quelli medesimi quando si rimettono dentro, mas debbansi serivere alla porta all'andare, e al tornare. Nè di lino, stoppa, fiore, che fi mandasse nel Contado di Firenze a filare, nè di quel medesimo che si rimettesse dentro giurando non sia venduto, barattato, o alienato, e se fusse da libb. 25. In sùsi debba fare scrivere alla porta, e quando si rimette cancellallo. Nè d’ alcuni pelli si mandassono nel Contado di Firenze per metere in molticcio ovvero concio, nè di quelle medesime quan do si rimettono dentro. Nèdi bare, choltre, ghanciali, panche, materasse, o altre cofe che si mandassono in contado per esequio d’ alcuno morto ma

sia tenuto lasciare soficiente pegno alla porta di rimettere le predette cose fra'1 terzo dì dopo l'uscita per la medesima por­ta, e se non le rimettesse fra 'l terzo dì paghi la gabella Nè d’oro, ne d'ariento, che si mettesse nella Città di Firenze in piastre, o in pezzi, o in pagliuole, o in altre monete coniate, ma l'uscire fuori paghi del detto oro, ariento, o monete la ghabella secondo gl’ordini della detta gabella del popolo e Chomune di Firenze eccietto fiorini, o monete coniate del conio del Comune di Firenze.